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Ventimiglia, calendario corsi aggiornato al 16/10/2017
ANNO SCOLASTICO 2017/2018
Date, durata e numero di lezioni dei corsi in programma presso il Centro di erogazione di Ventimiglia.
Per il calendario aggiornato, cliccare qui:
CALENDARIO CORSI 2017/2018
(AGGIORNATO AL 16/10/2017)
Ventimiglia, calendario corsi 2017/18
Pubblicato il calendario dei corsi in programmazione presso il plesso di Ventimiglia per l’anno scolastico 2017/2018.
Clicca qui per andare alla pagina del calendario 2017/2018
Al CPIA di Ventimiglia va in scena “La Locandiera”
Venerdì 26 maggio, alle ore 18:30, nell’Aula Magna dell’I.C. “Biancheri”
Venerdì 26 maggio – Ore 18:30
La compagnia teatrale L.E.A. dell’Università di Nizza ha il piacere di invitarvi alla rappresentazione de
“La locandiera”
di Carlo Goldoni
nell’ambito del progetto “Teatro al CPIA”.
I.C. Biancheri – Aula Magna – Via Roma, 61 – Ventimiglia
Ingresso libero
LA LOCANDIERA
di Carlo Goldoni
Regia di Jean Spizzo
di Carlo Goldoni
Regia di Jean Spizzo
Nella sua presentazione de La locandiera Goldoni scrive: «Fra tutte le Commedie da me sinora composte, starei per dire essere questa la più morale, la più utile, la più istruttiva». Più utile per chi? Per gli uomini, conferma l’autore, i quali potranno vedere nell’esempio del Cavaliere come per resistere alla seduzione femminile non serva presumere delle proprie forze ma convenga solo fuggire.
Se questo Cavaliere si dichiara sin dall’inizio così presuntuosamente nemico delle donne è probabilmente perché cova in lui un desiderio rimosso del sesso gentile più forte che negli altri. Mirandolina, la protagonista di questa pièce, con la sottile arte della seduzione saprà far venire a galla questo desiderio, trionfando così sulla pretesa misoginia del Cavaliere.
Ma l’esito della commedia avrà un’utilità anche per lei. Questa locandiera, fiera della sua indipendenza economica, abituata ad essere corteggiata da avventori anche nobili, non sopporta di essere ignorata dal solo che proclama insensibilità al suo fascino. Come Don Giovanni, che non ammette eccezioni alle sue conquiste, Mirandolina, per puntiglio, vuol vincere l’unico uomo che le resiste. Questo sarà il suo godimento, non privo di un certo compiacimento sadico, che ella si procurerà attraverso una maliziosa messa in scena, nella quale troveremo conferma che l’arte della seduzione è sorella dell’arte teatrale.
Il povero Cavaliere finirà non solo avvilito ma anche distrutto. Il trionfo di Mirandolina sembra quasi eccessivo e lei stessa ne proverà spavento se non rimorso. Il matrimonio con Fabrizio, il fedele servitore al quale l’aveva raccomandata il padre prima di morire, chiuderà questa folle parentesi in cui si sarà sfiorato l’eccesso dell’«ubris», che non appartiene solo alla tragedia ma si verifica anche in una commedia così deliziosa come «La locandiera».
Se questo Cavaliere si dichiara sin dall’inizio così presuntuosamente nemico delle donne è probabilmente perché cova in lui un desiderio rimosso del sesso gentile più forte che negli altri. Mirandolina, la protagonista di questa pièce, con la sottile arte della seduzione saprà far venire a galla questo desiderio, trionfando così sulla pretesa misoginia del Cavaliere.
Ma l’esito della commedia avrà un’utilità anche per lei. Questa locandiera, fiera della sua indipendenza economica, abituata ad essere corteggiata da avventori anche nobili, non sopporta di essere ignorata dal solo che proclama insensibilità al suo fascino. Come Don Giovanni, che non ammette eccezioni alle sue conquiste, Mirandolina, per puntiglio, vuol vincere l’unico uomo che le resiste. Questo sarà il suo godimento, non privo di un certo compiacimento sadico, che ella si procurerà attraverso una maliziosa messa in scena, nella quale troveremo conferma che l’arte della seduzione è sorella dell’arte teatrale.
Il povero Cavaliere finirà non solo avvilito ma anche distrutto. Il trionfo di Mirandolina sembra quasi eccessivo e lei stessa ne proverà spavento se non rimorso. Il matrimonio con Fabrizio, il fedele servitore al quale l’aveva raccomandata il padre prima di morire, chiuderà questa folle parentesi in cui si sarà sfiorato l’eccesso dell’«ubris», che non appartiene solo alla tragedia ma si verifica anche in una commedia così deliziosa come «La locandiera».
Jean Spizzo
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